Crack finanziari

3 giugno 2016
Gli inizi degli anni 2000 sono stati caratterizzati da una serie di crack finanziari senza precedenti nel mercato nazionale.
Si pensi ai casi Argentina, Cirio, Parmalat, Finmek e, da ultimo, Lehman Brothers, per citare solo i più conosciuti.

Tali eventi hanno determinato la perdita di milioni di euro di risparmi degli italiani e ciò, in diversi casi, per colpa degli intermediari.
Più precisamente, dall'esperienza giurisprudenziale vissuta in questi anni dai legali ADUCON, è emerso che in un significativo numero di casi gli intermediari finanziari (banche e simili) non hanno agito nel rispetto delle norme poste dal Testo Unico della Finanza e dai relativi Regolamenti CONSOB di attuazione, a tutela dei risparmiatori-consumatori.

L’inosservanza delle citate leggi, da parte degli intermediari, si è tradotta in un deficit informativo per il risparmiatore, che si è quindi trovato ad investire i propri denari senza conoscere le reali caratteristiche dei titoli che stava per acquistare acquistare.
Addirittura, in relazione a certe emissioni obbligazionarie, alcune banche, non solo non hanno fornito le informazioni dovute agli investitori, ma hanno incoraggiato l’acquisto dei titoli con informazioni inesatte e fuorvianti.
Quindi, posto che questi comportamenti sono sempre più oggetto di condanne da parte dei tribunali, le banche, quando si vedono trascinate in giudizio da un risparmiatore “tradito”, in una percentuale assai significativa di processi, preferiscono comporre la vertenza con una transazione che correre il rischio di giungere alla temuta sentenza.

L’ADUCON da anni combatte contro le truffe e lo strapotere degli intermediari finanziari, che sfruttano la propria posizione di forza per ingannare i risparmiatori. Grazie ai propri legali, l’ADUCON e’ riuscita a far restituire ai risparmiatori centinaia di migliaia di Euro.